Domenica 29 dicembre 2019, ultima pedalata dell'anno.

Solito ritrovo in Piazza Rossetti, siamo una decina, alcuni sempre super allenati altri, come il sottoscritto, che non toccano la bici da due mesi.

Si mette ai voti: Ponente o Levante? 4 votano Levante, 3 Ponente, 3 astenuti.

Ponente voleva dire città da attraversare ma qualche km in più, niente da fare, vincono i più pigri.

Si parte, ritmi alternati, troppo lenti per quelli allenati, troppo veloci per quelli meno allenati, ma ci si aspetta ogni tanto.

Mirko e Gianluca scherzano, per loro è una passeggiata, Simone ed il Doc sono rilassati, Beppe tiene un ritmo Presidenziale, Fabio scatta, Paolino ha accorciato la barba e quindi anche le forze, Pietro e Pierre si dedicano al gregariato a favore del rantegoso Billy.

Tra uno scatto, un rallentamento, un semaforo e tanto bel panorama (che riesce a vedere solo chi ha le forze per guardarlo), si arriva a Recco dove ci si ferma a prendere un caffè.

Mentre Mirko paga i caffè appare una visione: bello come il sole, gioia per gli occhi delle donne, arriva Sasà. Proprio oggi che di donne non ce n'è neanche una, sembra una nemesi.

Si torna indietro tutti assieme, Sasà lavora, fa il papà, non è allenato, ma lui non ne ha bisogno, lui vola comunque davanti con gli atleti veri, con Mirko, Gianluca, Simone. Dietro Billy, Pierre e Paolino affrontano le durissime rampe del MegliMuur (detto anche Muro dei Grammon) stringendo i denti e vengono attesi al rientro sull'Aurelia dal gruppo.

Da lì fino a Genova si viaggia sempre a gruppetti: davanti quelli forti, dietro gli arrancanti hanno il piacere di pedalare vicino a 3 giovani, un ragazzo e due ragazze, mi sentirei di dire di età intorno ai 14-15 anni, forse il ragazzo qualcosa in più e le ragazze qualcosa in meno.

L'esperienza ti salva: conosci la rampa di Sori, non sbagli il rapporto, calcoli bene il tempo del semaforo e li raggiungi proprio quando scatta il verde. Li vedi scattare con la stessa facilità con cui scattavi te 30 anni fa, li vedi commettere gli stessi errori che facevi te 30 anni fa, ma ti si apre il cuore a vedere dei ragazzi che hanno voglia di faticare, che si divertono in modo sano e che, quando si fermano al semaforo sognano le stesse cose che sogni te “Sto sognando una brioches” “Io sto sognando una carbonara”. Brave ragazze, godetevele, ne avete diritto. Adesso vado a mangiarmele anche io, buon appetito a tutte/i.

Azz, dimenticavo la perla finale. In Corso Italia, arriva lui, il Principe di Sant'Ilario.

No, tranquilli, non parlo di politica, qua si viaggia su livelli molto più alti. Parlo naturalmente di Sergio Schleck. Appena alzato da letto, rilassato, con i suoi orari comodi è in partenza verso Varazze.

I suoi ritmi sono sempre inaccessibili a noi umani. Come inaccessibile a noi umani è la sua capacità di passare tutti i semafori col rosso senza rischiare niente (lui, per gli altri ...azzi loro).

Passa, spara un paio di cazzate, fa sorridere, e poi se ne va, regale come un principe deve essere.

Insomma, un degno finale di anno per tutti, ci si rivede il primo di gennaio per l'inizio del Campionato sociale del 2020.

Billy

Condividi sui Social