Descrivere la 9 Colli in poche parole non è cosa facile. Penso soprattutto sia come partecipare al Capodanno del ciclismo; una sorta di allegra e chiassosa celebrazione del pedale e di tutto ciò che gli ruota intorno. Non hai ben preciso il numero di quante persone siano iscritte fino alla mattina della Gran Fondo, quando ad una ad una vengono chiamate le varie griglie dalla Direzione gara alla partenza: e ti domandi quando toccherà a te. All'edizione del 2019, alla quale ho partecipato, erano in più di 12 mila. Appena sei in corsa ti ritrovi in una corrente di ciclisti che per effetto della scia ti trascina fino alla prima salita, il Ciola, dove ci si imbottiglia tutti e si sale a piedi per mezzo chilometro. Alla tua sinistra sfrecciano di continuo treni di partecipanti, a ruota l'uno dell'altro al punto tale che non si capisce chi fa da apristrada e chi va a seguito. Poi si arriva al Barbotto, che, per inclinazione del pendio, ricorda proprio un "botto".
Il percorso della 9 Colli è molto bello, ricco di sali e scendi e generoso nei punti ristoro, un po' come il carattere dei romagnoli. Se avrete la possibilità di potervi iscrivere a questa Gran Fondo fatelo che non ve ne pentirete. Concludere anche solo il percorso da 130 km mi ha dato grande soddisfazione. W la Romagna, W la 9 Colli, W il ciclismo.
Pietro