Storie da brevetto - 04 Gennaio 2022

Storie da brevetto - 04 Gennaio 2022

“Brevetto 2022 EB T13



Ore 7:45 il cielo è grigio ma l'asfalto è asciutto, quindi mi vesto ed esco. Visto che il meteo in questi giorni non è affatto clemente decido di fare il percorso 13 del brevetto EB, un percorso che se fosse stata una bella giornata sicuramente non avrei fatto, anzi mi sarebbe rimasto sul groppone perché è un su e giù da salite che non scollinano, però è un po' bastardo.
Mi dirigo verso la Valbisagno, poco traffico ma tanti semafori rossi che diligentemente rispetto, il vento alle spalle aiuta e la strada verso Prato scorre via veloce, unico inconveniente...inizia a piovigginare.
Tra me e me mi dico ci provo, faccio la salita poi al limite una volta sceso da Bavari torno a casa. Il primo km è ripido, penso che dall'ultima volta che ho fatto questa salita abbiano cambiato le pendenze e in più si mette a piovere proprio per bene. In poco più di un quarto d'ora sono in cima, mi fermo mi metto la mantellina e scendo cercando di essere più dolce possibile per non finire per terra ma allo stesso tempo di non far diventare la discesa infinita.
Arrivato sulla costa non piove piu, ma c'è vento contro, così decido di proseguire il mio giro. Arrivato a Nervi incomincia la seconda salita, quella di Sant'Ilario, salita di 3,3 km abbastanza impegnativa p.m. 6,3% con tratti che arrivano anche al 10%; la prima volta che l'ho fatta, ho capito perché l'Elisa la faceva piangendo ?. Comunque salgo su a ritmo regolare e raggiungo anche la vetta del secondo GPM.
Breve discesa e pochissimi km in piano che sono già a Bogliasco per il terza salita , quella di Sessarego 2,9 km p.m. 6,1% , l'inizio è facile, ma dopo poche centinaia di metri la musica cambia e tocca faticare, arrivati ad un certo punto si apre la vista sul mare e sul centro di Bogliasco, arrivato all'ultimo km della salita inizio a dire il rosario, l'ultimo km è al 10% di pendenza media, non vedo l'ora di arrivare in cima per smettere di soffrire e tra un santo e l'altro arrivo in cima. Mentre scendo mi fermo, faccio qualche foto e mangio un paninetto con philadelphia, sono a metà percorso.
Adesso nei prossimi venti km la costante e che si sale e si scende di continuo, ma almeno le prossime due salite sono facili, Pieve Alta e Megli, salite pedalabili che ho fatto talmente tante volte che potrei salire e scendere ad occhi chiusi. Arrivato a Recco ricomincia a piovere, ma oramai può venire giù il diluvio universale che il giro lo finisco, mi dico tra me e me. Da Recco salgo Megli, scendo e torno in Aurelia e mi dirigo verso l'ultimo GPM della giornata, scende sempre qualche goccia di pioggia che non da nemmeno fastidio; faccio una sosta a Pieve a riempire la borraccia e riparto con lo slancio del vento a favore e all'imbocco della salita di San Bernardo, arrivo a forte velocità, per prenderla di slancio ma una macchina che dall'altro senso di marcia svolta per andare in su mi obbliga a rallentare, così inizio la salita piantato.... Questa salita penso di averla fatta solo una volta e non me la ricordo, so che è dura ma niente di più. I dati di strava dicono 2,94 km p.m. 7,3%, ma ci sono delle rampe che superano il 10% , oramai sono stanco e mi fanno male le gambe, ogni tanto la strada spiana e non me la godo, ma continuo a spingere per farla finire il prima possibile. Arrivato in cima al sesto GPM di giornata con qualche strofa di rosario, giro la bicicletta e mi butto giù in discesa che su strava il settore è denominato"a rotta di collo" e nel limite del possibile non sono nemmeno sceso male; l'asfalto bagnato, ma perfetto, da sicurezza. Non rimane solo che lo strappo di via Donato Somma e via Caprera. In Aurelia sono stanco ma non morto, il vento è a favore e le gambe girano bene e decido di fare corso Italia per chiudere il giro con almeno 80 km, dislivello 1499mt che se lo avessi guardato prima di stoppare il Garmin un altro metro lo avrei fatto.
Anche oggi ho fatto fatica e con quelle condizioni con un po' di pioggia e asfalto sempre bagnato hanno reso questo percorso più eccitante da portare a termine.
La bicicletta la vivo in un modo strano, la maggior parte dei km li faccio da solo anche distanze esagerate, a volte faccio una fatica bestia per il gusto di farla, crisi nere da mettersi a piangere ed ho il piacere di spingere il mio fisico oltre il limite... ma forse il vero limite non l'ho ancora trovato.
Grazie all' Eurobike per questi percorsi che stimolano tantissimo la mia voglia di andare in bicicletta.

Federico

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