Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi

 

Appuntamento anticipato di un quarto d'ora per un giro un po' più lungo, chi è in ritardo? Quello che ha stabilito l'orario, Billy.

Qui serve una spiegazione.

Il furbetto doveva accompagnare il figlio alla stazione alle 8,00. Due calcoli e mette l'orario adeguato, un quarto d'ora prima del solito, visto che si deve svegliare, ne approfitta. Già vestito da ciclista, arriva in stazione e... treno annullato. Sempre sia lodata Tenitalia (ed anche Autostrade, che non c'entra niente ma un bel pensiero noi genovesi glielo dedichiamo sempre di cuore). Tocca andare in auto fino ad Arenzano, tornare, prendere la bici e partire.

Così tutto il viaggio di andata è all'inseguimento. Il ritmo è sempre il solito, da bollito, ma senza soste la rimonta si realizza.

Intanto il gruppone pedala, Beppe e Claudio girano a Recco verso Uscio, non temono il freddo. Antonio e Davide ci sono ma Billy è confuso, non li vede.

Lungo la strada Billy incrocia, nell'ordine, Suze, Francy, Acacio e Pedrito che tornano indietro, poi finalmente, in cima alle Grazie, la splendida visione. Sono le natiche di Furio.

Si scende insieme verso Chiavari e si raggiungono gli altri al luogo di appuntamento previsto, il Bar Felice di Chiavari, per cementare il rapporto di amicizia in vista della RandoLevante.

Si arriva lì e non c'è nessuno. Messaggio, niente.

Si entra lo stesso, si prende qualcosa, l'amicizia è cementata, la ragazza cinese non si dimenticherà facilmente Furio che si commuove perché freddo in cinese si dice “leli” (o comunque qualcosa di simile) proprio come nel dialetto di Mola di Bari si dice “passeggio”. In effetti la coincidenza è clamorosa, meriterebbe un approfondimento, magari tutto ha origine da una Mora di Bali, va a sapere. Per fortuna la ragazza capisce due parole messe in croce di italiano, forse abbiamo evitato l'incidente diplomatico internazionale, almeno non abbiamo citofonato a nessuno, non dovrebbe intervenire l'ambasciatore.

Nel frattempo arriva il messaggio di Simone che ci comunica il bar dove sono tutti, nella strada interna di Chiavari, e ci riuniamo. Foto di rito e si riparte.

E' tardi, ci sono salite e semafori, lo sparpaglio è assicurato.

Si sale sulle Grazie, Paolino ci saluta e torna a Chiavari dove andrà a mangiare (e soprattutto a bere).

A Rapallo solo Billy e Pierre scelgono la Ruta normale, tutti gli altri salgono da San Martino di Noceto.

Da apprezzare in particolare la salita di Elisa. La ragazza ha capito tutto, infatti insulta meritatamente Schleck. Non importa se c'è un motivo, l'insulto va sempre bene, lui sa di meritarselo.

Infine clamoroso non al Cibali ma sulla Ruta. Ancora una volta Gianni attira cinghiali lungo la sua strada. Di solito succede da solo, stavolta è in compagnia di Alexa, è la prima volta che abbiamo una prova. Lì scansano per un pelo, manovre da ciclisti di alto livello, quindi anche per stavolta le pappardelle saranno al sugo di lepre e non di cinghiale.

Sulla Ruta ci raggiungono anche Sergio e suo figlio, che si aggregano al gruppo di quelli buoni: Fabio, Jacopo, Simone, Maurizio col suo collega Gianni, Pietro, i già nominati Schleck ed Elisa.

Doc è con loro ma è magnanimo, a Sant'Ilario aspetta Billy e Pierre e li trascina fino a Quarto.

Ultime rampe, il Caprera Berg è duro da superare ma è anche l'ultimo.

Tutti a casa, anche questa è fatta.

 

Billy

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